LAMEZIA/ VIVERE D’ARIA

Chi vive dalle nostre parti si accorge che passano gli anni ma alcune cose non cambiano mai, fanno parte del paesaggio. Per esempio, nella malaugurata idea che vi aprite una partita Iva o aprite un’attività in un negozio, con tutte le licenze comunali etc… , sia se guadagnate sia se andate in perdita dovete pagare le tasse. Il negozio o la partita iva fanno presumere che a fine mese portate a casa qualcosa. Nello stesso tempo però da decenni si vedono lungo le nostre strade, oltre agli immigrati vicino ai semafori, soggetti che vendono di tutto, magari sempre allo stesso posto. Queste vendite ambulanti o occasionali vengono tollerate, non ci sono tasse o balzelli da pagare allo Stato. A proposito di Stato, in Germania, per dire, uno a 35 anni viene chiamato dallo Stato e gli si chiede: senti, hai 35 anni e vediamo che finora non hai versato 1 euro di Irpef allo Stato. Ci vuoi spiegare come vivi? In Italia, al contrario, un perfetto sconosciuto giunto a 62 anni senza mai aver versato 1 euro e avendo vissuto d’aria, si presenta e chiede la pensione. A quelli che denunciano ogni giorno le insopportabili “disuguaglianze” italiane spiegategli che anche queste sono disuguaglianze. A partire dal fatto che oltre 12,5 milioni di italiani non versano un euro di Irpef. Quasi il 60% degli italiani versa, al netto del bonus Renzi, l’8,98% dell’Irpef cioè 15,4 miliardi, pari a soli 442 euro in media per ognuno dei 34,84 milioni di cittadini. In pratica oltre la metà del Paese vive a carico di qualcuno e certamente non è oppressa dalle tasse. 

A Lamezia, sia detto per inciso, nel 2019 per i giochi si sono spesi 75 milioni. Quelli che si mantengono e con le loro tasse mantengono anche gli altri sono considerati poco onorevoli, ricchi, forse ladri, a cui populisticamente tagliare i redditi, ridurre progressivamente tutte le detrazioni, comprese quelle per il welfare complementare e tagliare le pensioni alte; tanto sono pochi, non stupidi e quindi non votano i fenomeni del momento. Eppure se questi disprezzabili non comprassero più i titoli di Stato che, peraltro, danno rendimenti negativi, chi pagherebbe gli stipendi dei dipendenti pubblici, la sanità e le pensioni al 60% degli altri cittadini?