SCUOLA/UN SINDACALISTA E UN CALZOLAIO

“…il governo della scuola è stato di fatto consegnato ai sindacati ormai da molti decenni. E i sindacati sono interessati alle sanatorie, non si sono mai preoccupati né si preoccuperanno mai della qualità di ciò che viene insegnato, del servizio offerto agli studenti. In materia scolastica questo governo non è più colpevole dei suoi tanti predecessori (di sinistra e di destra). Ma non farà ciò che Giavazzi auspica, non cambierà registro“. (I brontolii non fanno le riforme)
Quanto sopra scritto da Angelo Panebianco, che condivido interamente, spiega la sostanza del lavoro dei sindacati scuola. Mi soffermo sui “sindacati” nazionali. Essi vivono svolgendo 2 compiti: 1) tutelare e assistere i dipendenti che si facciano la tessera; 2) far assumere più gente possibile nella scuola. Mentre quest’ultimo compito spiega agevolmente il fenomeno abnorme e ormai fuori controllo del “precariato”, che pertanto in Italia ha una sola causa, il primo consiste nel difendere qualunque dipendente, anche il più indifendibile perchè lassista, ignorante, menefreghista o incapace. Se gli hai fatto la tessera, lo devi difendere, questo è il tuo lavoro, non si scappa; così come per gli avvocati, tutti, anche gli assassini, hanno diritto ad esser difesi. Solo che nella scuola difendere gli indifendibili non apporta un danno alla controparte, qualunque essa sia, ma solo ai clienti che sono gli alunni. Bene, il lavoro di sindacalista è questo, e non ci si può ricamare sopra o immaginare che sia altro. Ognuno fa il suo lavoro e se lo fa bene ne deve essere fiero. Facciamo dei paragoni. Un vigile del fuoco preferisce che incendi non avvengano, così lavora meno. Un vigile assunto per lavori estivi prega perchè avvengano. Ognuno fa il suo lavoro. Un calzolaio, per esempio, ripara scarpe. Secondo voi  è più contento se le scarpe vengono prodotte male oppure se si fanno scarpe indistruttibili? La domanda è oziosa. Il nostro calzolaio poi,  nel tempo libero può fare quello che vuole, la beneficenza, il volontario, il chierichetto, il donatore di sangue, ma il suo lavoro è quello, riparare scarpe rotte e per il suo reddito più si rompono le scarpe meglio è. Allo stesso modo un sindacalista della scuola fa più tessere con il malcontento e il contenzioso oppure se nelle aule il clima è pacifico? E’ più contento se il posto nella scuola pubblica lo si ottiene, come vuole la Cost., attraverso il superamento di concorsi pubblici (difficili da organizzare e gestire), oppure se lo si ottiene con sanatorie successive (cd concorsi straordinari) che sanano folle di precari immessi a lavorare, con supplenze, subito dopo aver conseguito un titolo di studio idoneo? L’ubi consistam del lavoro del sindacalista è questo, far entrare dentro le scuole il maggior numero possibile di dipendenti pubblici, attraverso scorciatoie e facilitazioni. Non consentire mai che questi dipendenti vengano valutati o controllati o sanzionati o trasferiti, perchè i dipendenti non lo vogliono. E se tu vai contro il dipendente, egli ti abbandona e straccia la tessera, come fa con il medico di famiglia che non gli fornisce i certificati medici che richiede. Si trova un altro medico più accondiscendente così come si trova un altro sindacato più comprensivo. Ho riferito di cose che sanno tutti tanto sono ovvie. Eppure l’unico problema della scuola italiana, ancora nel 2020, sembra essere la mancanza di fondi, di insegnanti e spazi. Scrive il Giornale: “Attacco frontale dei sindacati contro la ministra dell’Istruzione sulla prospettiva di riaprire le scuole a settembre. “Non ci sono le condizioni”, denuncia la Cgil, mentre la Cisl accusa Lucia Azzolina di “mentire sapendo di mentire”. Chiedendo 80 mila posti non può illudere le famiglie facendo credere che ci saranno 80 mila assunzioni”, è stato il critico giudizio di Maddalena Gissi, segretario generale di Cisl Scuola.
Oltre ai docenti, mancano anche i fondi. Secondo i sindacati, con il denaro stanziato potranno essere assunti a contratto determinato solo 56 mila docenti e 16 mila Ata. Troppo pochi.
“Mentre la casa brucia, la ministra si preoccupa di chiamare l’arredatore”, ha commentato Pino Turi, segretario della Uil Scuola. “Ma bisogna innanzitutto chiamare i vigili del fuoco, siamo in emergenza. .. Servono più spazi, una riduzione di alunni per classe e più docenti”.
“Noi vogliamo che la scuola riapra, ma serve subito un tavolo sugli organici. Purtroppo quanto sta accadendo, quanto stiamo verificando, è responsabilità del governo, di tutto il governo, e non solo del ministro”, ha dichiarato anche il segretario generale di Snals-Confsal, Elvira Serafini, come riportato da “Agi”. “Il governo doveva capire l’importanza degli interventi da fare sugli organici. Né noi né i dirigenti abbiamo responsabilità, questo deve essere ben chiaro”.
Dopo la pandemia ai sindacati interessano gli organici e i soldi. Ma, perchè, prima della pandemia, gli interessava altro? Come ho cercato di spiegare fanno il loro lavoro, anche se vogliono “apparire” dalla parte di studenti e genitori, o dalla parte della qualità. A loro interessa la quantità. Arriva un momento in cui occorre smetterla di fare gli Amleti e occorre mostrare quello che veramente siamo. Vale per tutti, singoli e organizzazioni. L’iconico personaggio Mr. Wolf del film Pulp Fiction di Tarantino era un uomo enigmatico e distinto che si presentava così: Sono Mr. Wolf e risolvo problemi. In realtà era un incrocio tra un serial killer e un agente segreto.