IL TERRORE CORRE SUL FILO DI SCUOLA E TRIBUNALI

Dal 16 giugno in poi vedremo se le manifestazioni del 2 giugno a Roma e i comportamenti di noi italiani nella fase 2 avranno effetti sui contagi. Per adesso, vedendo foto e tv e andando in giro, tutto appare tornato alla normalità anche se come fossimo nel Far West portiamo mascherine penzolanti al collo. Se questo è vero, io il 9 giugno dico questo: scommettiamo che riaprono prima le discoteche che scuole e palazzi di giustizia? Chi doveva tornare a lavorare per ottenere la pagnotta, c’è tornato. Chi può stare a casa tanto la pagnotta scorre lo stesso, ha paura. Vediamo le nostre due anomalie. La scuola italiana è l’ unica in Europa a non aver aperto i battenti. Non è un’opinione, è un fatto, ancora brancola nel buio e non sa come ricominciare.
Neppure per quei genitori che per lavorare avevano necessità di lasciare i loro bimbi a qualcuno la scuola è stata disponibile: bonus bebè ma scuole ermeticamente chiuse e personale pagato per non far nulla. C’è di più, avete capito per quale ragione non si trovino presidenti agli esami di Stato disposti ad interrogare (come oggi si sta nei bar) uno studente mantenendo le distanze in una stanza con solo 8 persone? Forse chi ha rinunciato a fare il presidente è già in vacanza, va al ristorante, al supermercato, insomma perchè mostra di aver paura solo di tornare a scuola e noi ci facciamo prendere in giro? Anche gli esami di terza media li fanno on line, e ribadisco, il pericolo sembra si “avverta” solo a scuola mentre la vita privata di ciascuno è tornata quella di prima. Vedrete che a settembre sarà lo stesso: sindacati e a ruota docenti menefreghisti porranno tante e tali condizioni per ricominciare le lezioni che non so bene cosa succederà. Come ho scritto più volte, da decenni meno scuola si fa in Italia meglio è per tutti. Un altro posto dove si concentra la paura sono i palazzi di giustizia. Magistrati si rifiutano di ricominciare udienze in presenza e gli avvocati sono sul piede di guerra perchè anche i loro redditi ne risentono con questo blocco. Insomma, voglio dire che non è un caso se scuola e giustizia non intendono, per varie ragioni che sarebbe utile indagare a fondo, tornare alla normalità mentre nelle nostre strade, piazze e città non si ha di fatto più paura del coronavirus. Cosa hanno in comune magistrati e insegnanti in Italia?