IL SILENZIO SULLA LAZIO

Primo nella Bundesliga austriaca al momento dello stop, il Lask Linz si ritrova secondo in classifica alla ripresa del campionato: il club, infatti, è stato penalizzato di 6 punti per aver svolto allenamenti di gruppo senza autorizzazione. La società si difende: “Spionaggio industriale”. Anche in Italia c’è stato un caso analogo. La notizia è ormai vecchia, del 14 maggio. Formello, nel centro sportivo della Lazio, i calciatori svolgerebbero allenamenti di gruppo e non individuali, come previsto attualmente dalle norme: partitelle 3 contro 3 sotto gli occhi dell’allenatore, Simone Inzaghi che – con la mascherina sul volto – arbitra e segue i giocatori in un campo nascosto da un telone. Ora, immaginate se al posto della Lazio ci fosse stata la Juve. In Italia non si sarebbe parlato più del coronavirus ma soltanto della squalifica da infliggere ai bianconeri. Invece, trattandosi di Lotito, il vero padrone della serie A italiana, tutto è passato sotto silenzio. Nessun giornale ne parla e finanche la Repubblica e la Stampa di John Elkan osservano un rigoroso riserbo.