DALL’UNO VALE UNO ALL’UNO CONTRO TUTTI

Gli italiani siamo quel costruttore che rideva al telefono appena gli dissero che a L’Aquila c’era stato il terremoto: le disgrazie per alcuni sono una festa grande. Verrà un giorno, speriamo presto, in cui le vagonate di buoni sentimenti zuccherosi e tricolori (alla Fabio Fazio) che ci stanno aumentando la glicemia lasceranno il posto ad una disamina seria, obiettiva, della situazione sociale italiana. Il popolo generoso, creativo, innovativo, che tutti i media allisciano è una semplice bugia dei tanti Pinocchio, nel migliore dei casi una illusione ottica. Messi alla prova da un virus ” scippatore” (Ilaria Capua) per cui  tutti gli italiani (senza eccezione alcuna) devono fare squadra altrimenti uno solo (1) irresponsabile provoca danni a tutti, abbiamo scalato le classifiche mondiali.  Messi alla prova, siamo tornati al 1630, peste di Milano, con gli untori. Solo che oggi essendo moderni e progrediti e con 3 cellulari ciascuno, diventiamo untori perchè troppo furbi e onnipotenti. Tutto secondo me nasce da quella convinzione atavica dell’italiano sicuro “a me non può capitare mai”. Come gli “smetto quando voglio” che son diventati tossici, oggi i furbi & i cretini (“contagia i medici per farsi rifare il naso”) insieme si dimostrano per quel che sono: untori. Solo che contro gli untori si scatenò spesso l’ira popolare invece adesso alla berlina mettiamo i sindaci, De Luca, tutti quelli che fanno la voce grossa.  Noi siamo tutti i vigili urbani romani malati il 31 dicembre di ogni anno, noi siamo gli italiani  da divano che hanno scoperto la corsa (running). Al Cardarelli di Napoli 20 medici infettati e 249 in congedo (Repubblica). E li vogliono fermare con le “autodichiarazioni”. Solo adesso il ministro Speranza e i suoi amichetti  di partito capiranno cosa significa avere, quando serve, (invece di Commissari straordinari) un Governo che possa decidere subito senza dover fare migliaia di riunioni inutili, migliaia di carte inutili per nutrire una famelica burocrazia, concertazioni con Governatori come se fossimo uno stato federale, regioni allo sbando alle quali abbiamo concesso poteri enormi in fatto di sanità e istruzione.