SANTELLI CALLIPO O BATMAN

Non seguo la politica regionale, per cui quello che dirò è una semplice reazione a certi dotti articoli che leggo sul web. Da quando ero giovane mi hanno spiegato che chiunque voglia essere eletto Governatore calabrese deve stringere accordi a Reggio Calabria e Cosenza. Sono le due province più grandi e politicamente pesanti. Chi se ne intende mi dice che la Santelli ha già vinto senza tante storie ed io a malincuore non posso che prenderne atto. La nostra Calabria è una regione disperata e solo così mi spiego il risultato delle politiche quando la popolazione, coraggiosa ma disperata, si è affidata ai casaleggi (da non confondere con i grillini) : Di Maio è il nulla, sono parole di Paragone, amico di Di Battista. Più disperati di così! Giustamente i casaleggi non si sono messi con il pd, se si perde tanto vale perdere da soli, e sempre chi se ne intende mi dice che se Scalzo & C. si sono spostati a destra il segnale è altrettanto chiaro. Ora la situazione, siccome io non sono tra quelli che illustrano i “contenuti”, vale a dire di cosa avrebbe bisogno la Calabria, è la seguente: Callipo è il meglio del meglio ma per vincere, ripeto, dovrebbe fare accordi con un cosentino ed un reggino. A Reggio c’è Falcomatà che per le regionali viene abbandonato da due consiglieri di maggioranza. A Cosenza abbiamo ancora Oliverio, Bruno Bossio e Adamo, tre politici regionali ai quali, per il potere che hanno avuto, addebito una sola unica responsabilità : non essere riusciti sino al 2020 neppure a costringere tutte le aziende sanitarie calabresi a dotarsi di un bilancio. In queste ore e giorni i media italiani stanno facendo molto chiasso per il prefetto di Cosenza che ha voluto recuperarsi 1200 euro di spese di rappresentanza. Allora non capisco più nulla.
Un debito da almeno 396 milioni di euro, 6 anni di bilanci inesistenti, fatture a volte triplicate e un “valore delle cause” dei contenziosi che “non rispecchia il valore reale”. E’ la situazione dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria descritta dalla Corte dei conti in una deliberazione del 7 febbraio 2019. Vi risulta che i media abbiano dato risalto a questa notizia diciamo molto più sconvolgente e catastrofica della mazzetta?
I bilanci, dal 2013 al 2018, risultano non depositati e comunicati alla Corte dei Conti, così i magistrati li chiedono alla Regione che risponde così: “non risulta copia del bilancio d’esercizio dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria né agli atti dello scrivente Dipartimento né alla Sezione Amministrazione trasparente del sito aziendale di cui al D.Lgs. 33/2013 e s.m.i.”. La stessa Corte dei Conti ha poi accertato sette criticita’ nel bilancio di previsione 2019-2021 della Regione Calabria.  Ancora una volta, i politici calabresi possono darsi tutte le arie che vogliono, ma oggi avere Asl senza contabilità non è una vergogna. E’ una dichiarazione di fallimento, che si aggiunge alla disperazione. In Calabria ti vengono a pignorare la casa se non hai pagato il bollo auto mentre c’è un manager ben pagato al vertice di un’ Asl che neppure deve presentare un bilancio annuale. Ad ogni scuola fanno fare bilancio di previsione e consuntivo, ti vengono i revisori dei conti a farti le pulci, e in un’Asl puoi pagare tre volte la stessa fattura e non succede nulla. Di tanto in tanto qualcuno che si presenta in Calabria come Batman ce l’abbiamo pure, ma poi si scopre che è un maschera.