LAMEZIA/LA RASSEGNA “CINEMA E CINEMA” 2019

Comincia il 7 agosto la rassegna “Cinema e Cinema” che ogni anno Ivan Falvo d’Urso organizza con il consueto buon gusto sempre nell’incertezza se e quando si farà. Ma il fatto che nel 2019 finisca il 7 settembre è già una notizia. Le mie valutazioni sui film scelti. COLD WAR (7 ago) “Non saprei raccontare una storia d’amore così tormentata al giorno d’oggi, l’amore è distratto da troppo rumore”.Un musical in bianco e nero su una storia d’amore tormentata scandita dalle canzoni popolari polacche, dal jazz di Gershwin e dalla musica pop anni Sessanta, con l’immancabile 24.000 baci. Cold War (Guerra fredda) del regista premio Oscar polacco Pawel Pawlikowski  (miglior film straniero con Ida del 2013), è un ritratto in bianco e nero della Polonia della cortina di ferro. Attraverso la storia d’amore di due artisti, la cantante e ballerina Zula (Joanna Zulig) e il pianista Wiktor (Tomasz Kot), tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio dei Sessanta. “Un film sul paradosso della vita – lo ha definito il regista – i protagonisti portano il nome dei miei genitori che per tutta la loro vita si sono amati, lasciati, traditi come loro”. (14 ago) LA RUOTA DELLE MERAVIGLIE di Woody Allen. Un film in un unico ambiente che può piacere solo a chi ama il teatro. Per me il Polansky di “Carnage” (2011) con Kate Winslet e Christoph Waltz  resta insuperabile. Allen avrà girato questo film in due settimane, ha risparmiato su tutto, pure sulla colonna sonora, una canzone che si ripete. Tutto scontato e rimasticato. Allen mi infastidisce perchè è come se fosse costretto a realizzare certi film per contratto. Se fosse uno studente direi che non si applica abbastanza. Prova di attori, ma Polansky è su un altro pianeta. (16 ago) IL COLPEVOLE Se vi è piaciuto “Locke” con Tom Hardy, non vi deluderà. Messo in scena in tempo reale, tra due stanze e un corridoio, con quasi un solo interprete in scena perennemente al telefono, “The Guilty” ha vinto agli scorsi Sundance Film Festival e Rotterdam Film Festival il premio del pubblico. Thriller sulla coscienza e la parola, questo primo lungometraggio del danese Gustav Möller è davvero una sorpresa. (19 ago) SOFIA L’esordiente Meryem Benm’Barek, marocchina cresciuta in Belgio, osserva con sguardo critico la vicenda della sua protagonista, facendo emergere in modo sottile eppure spietato le radicate dinamiche sociali che la attraversano. La gravidanza segreta di Sofia svela l’arretratezza del Marocco contemporaneo attraverso lo scontro di classe fra le due famiglie coinvolte nel caso. Sotto la rispettabilità si muovono interessi diversi di ciascuna famiglia, l’onore per quella benestante di Sofia, la sicurezza economica per quella di Omar. (23 ago) DOLCEROMA La coppia Fabio & Fabio (Guaglione e Resinaro) si divide e il secondo firma un promettente film d’esordio. Dal crime alle scene action, il film  presenta vari stili (tra i quali riconoscibile quello alla “Gomorra”), ma l’intento è satirico come quel “Boris” del 2011 scritto dal compianto Mattia Torre.  Fabio Resinaro si occupa, con un montaggio serratissimo, del mondo del jet set romano, prendendo le distanze sia dal Sorrentino de “La grande bellezza” che dal Virzì di “Notti magiche”. Film contraddittorio per la presenza di Barbareschi e…Claudia Gerini (27 ago) IL CAMPIONE, lungometraggio di esordio di Leonardo D’Agostini, è uno sport movie all’americana sceneggiato da Giulia Steigerwalt che americana lo è di nascita, su un soggetto di D’Agostini e  Antonella Lattanzi entrambi anche collaboratori alla sceneggiatura, ed è prodotto dal dream team della saga di “Smetto quando voglio”, Matteo Rovere e Sydney Sibilia.  La presenza di Stefano Accorsi mi rende l’operazione invedibile. ( 2 sett) GREEN BOOK, chi poteva immaginare che uno dei fratelli Farrely (quelli di Scemo & più scemo), Peter, da solo, dirigesse questo gioiello? Storia vera del 1962, da New York al profondo Sud, in viaggio due straordinari Viggo Mortensen e Mahershala Ali. Un buttafuori italoamericano in veste d’autista accompagna uno straordinario pianista nero che deve fare un giro di concerti col suo trio. Storia di un’amicizia quando è difficile farsi accettare come nero, come musicista e come uomo. Il solito viaggio attraverso gli States, con soste e hotel, tipi ed imprevisti (com Virzì in “Ella & John”) dove però i protagonisti cambiano, vengono via via messi a fuoco, accompagnati da una musica meravigliosa. Ben vengano i 5 Oscar. Unica nota stonata: Pino Insegno che doppia Tony Vallelonga, detto Tony Lip, basta ascoltare la voce originale di Mortensen!  (4 sett) UN GIORNO ALL’IMPROVVISO. L’esordiente Ciro D’Emilio ci parla del sogno di Antonio, 17 anni, di diventare calciatore, condiviso con la mamma Miriam. Un film con dialoghi in dialetto campano, dove i due protagonisti sono resi convincenti e intensi da un regista da tenere d’occhio .( 6 sett) I FRATELLI SISTERS Imperdibile. Primo film americano di Jacques Audiard, consente di fare il pieno di humor nero e di profondità insospettabili. Un western con personaggi truculenti e avventure memorabili, sullo sfondo della corsa all’oro.