LA SAGGIA PROPOSTA DI ALBERTO BRAMBILLA, ALTRO CHE FLAT TAX

Prendiamo un lavoratore medio che guadagna 1400 euro al mese e che deve imbiancare casa (la stessa cosa vale per lavori idraulici,elettricisti,tappezzieri, meccanici, carrozzieri). Costo dell’intervento 1000 euro. Il copione nazionale è ormai standard: se vuole la fattura sono 1220 euro, ma se non serve o se te la fanno dedurre in 10 anni (un’idiozia della nostra burocrazia) ” il lavoro posso farlo a 900 euro”. Ora, poichè gli italiani non sono nè eroi fiscali e nè tantomeno idioti: “Faccia 900 euro”. Il fornitore non ci paga le tasse, l’Iva, i contributi sociali e vive “a carico” di coloro che le tasse le pagano, mentre il capo famiglia, con i 320 euro risparmiati riesce in quel mese a comprare qualcosa in  più per i bambini e per la casa.

I SOMMERSI Più di 25 milioni di famiglie comprano una serie di servizi e lavori per la casa, aiuti domestici, mobilità e ccosì via, direttamente dai fornitori finali che sono, oltre ai lavoratori autonomi regolari, un plotone di irregolari, secondo lavoristi, assistiti da ammortizzatori sociali, disoccupati,clandestini e altri. Tolti artigiani e commercianti regolari, possiamo stimare in non meno di 3/4 milioni i “sommersi” che peraltro fanno una spietata concorrenza sleale nei confronti dei regolari. Moltiplicate il numero di famiglie per 3/4 interventi l’anno e per 3/4 milioni di soggetti e vengono fuori 220 milioni di prestazioni “Iva evasa”.; a questi numeri occorre poi sommare le prestazioni fatte dai regolari ma che diventano anche queste in nero per un ovvio motivo di concorrenza e competitività.

Nel nostro Paese caratterizzato da un’ elevata spesa per il welfare (che incide per il 57% delle entrate totali dello Stato) da un elevato grado di elusione ed evasione fiscale (circa il 20% del Pil comprendendo, oltre alla cosiddetta economia non osservata, quella criminale) e da un enorme debito pubblico, sarà difficile adottare la flat tax. Ecco una proposta alternativa più efficace.

PROPOSTA Per un periodo limitato di 3 anni tutte le famiglie possono portare in detrazione dalle imposte dell’anno il 50% delle spese effettuate con regolare fattura elettronica  (incrocio dei codici fiscali) nel limite di 5 mila euro annui per una famiglia di 3 componenti che aumenta di 500 euro per ulteriore componente; nel caso di incapienza sono previste misure compensative (asili nodo,mense…). I lavori /servizi detraibili sono: manutenzione della casa (lavori idraulici,elettrici, edili, tappezzerie, mobili), manutenzione di auto, moto e biciclette, piccoli aiuti domestici.

Risultati: 1) La famiglia, indipendentemente dal reddito,risparmia 2.500 euro di Irpef (è come pagare i lavori, Iva compresa, al 50% che è una bella concorrenza agli irregolari) il che equivale ad una 14^ mensilità che per redditi fino a 35 mila euro (il grosso dei contribuenti come emerge dal report di Itinerari Previdenziali) rappresenta una riduzione del 50%  del cuneo fiscale. 2) Gli irregolari vengono drasticamente ridotti, si inizia un “circolo virtuoso”  e si spezza la catena che nero tira nera; questo è forse il maggiore risultato dell’intera operazione: si riafferma la legalità. 3) lo Stato non fa un guadagno stratosferico anche se le entrate migliorano almeno del 15% che su una evasione tra Iva (per 8 fatture su 10) contributi e imposte pari a circa 160 miliardi vale comunque 24 miliardi (giusto lo sminamento delle clausole di salvaguardia). Oltre ai contributi sociali evasi  (si stimano 20 miliardi l’anno) incassa anche più Irpef, Ires, Irap. (FLAT TAX PERCHE’ NON CONVIENE, di Alberto Brambilla, Corsera Economia,10/6/2019)