La storia d’Italia e le ombre del passato

Ernesto Galli della Loggia: Non si può guidare la Repubblica italiana se non si accetta il fatto che essa ha le sue radici nell’antifascismo. Chi non intende accettare i verdetti della storia è difficile che possa avere un grande avvenire in politica. In nessun altro Paese dell’Europa occidentale come da noi, tra fascismo prima e comunismo poi, si è avuta una così grande diffusione di culture politiche ostili alla democrazia liberale. Analisi perfetta, ma nel 2018 l’autore, per sua stessa ammissione, ha votato 5Stelle. Ora se ne è pentito, ma questo aggiunge al quadro tracciato il ruolo contraddittorio degli intellettuali italiani.

Il taglio dei parlamentari, come il Pd per andare dietro ai 5Stelle ha favorito la Meloni

(Francesco Verderami ) Il Pd, che per tre volte aveva votato contro la riforma, alla quarta cambiò posizione. In pochi in Parlamento si opposero a quella «mutilazione della Costituzione», come disse al Senato Bonino, allora anche a nome di Azione. Sarà stato per il fatto che all’epoca Conte era considerato il «punto di riferimento» del progressismo, ma nel Pd fu il solo Guerini — durante un dibattito politico in una riunione di governo — ad esprimere il suo dissenso. Certo in quella sede non si segnalò in suo sostegno il ministro del Sud Provenzano, compagno di partito, che l’altro giorno in un’intervista al Corriere ha di fatto sottolineato gli effetti negativi della riforma.