La pandemia ci chiede di coordinare il pubblico con il nostro privato

La prima questione che la pandemia ha posto a ciascuno di noi è stata quella di chi fidarsi. Che, se ci pensate bene, è una vecchia domanda politica: a chi dare ascolto, a cosa credere, chi seguire? Quale bandiera sventolare in piazza? Poi però si è disvelato il nostro privato, le nostre paranoie, quelle dei nostri amici e familiari. Tutto l’irrazionale che fa parte del mondo. Quel che ci viene richiesto è lo sforzo di tenere insieme una mole immensa di informazioni in parte contrastanti, come sfondo delle nostre decisioni personali, in altre parole saper coordinare il pubblico con il nostro privato.