P.A. Rovatti: Quando soffro uso il pensiero

Ma, al di là dei singoli episodi, nella “normalità” (diciamo così) di ogni giorno ho fatto continuamente un lavoro terapeutico su me stesso al quale non saprei che nome dare, se non quello roboante di esercizio filosofico. Attraverso di esso mi sono tolto parecchi tic mentali (altri, ahimè, sono rimasti) che mi portavo dietro fin dall’adolescenza: credo di avere ammansito un poco la mia impulsiva reattività con iniezioni costanti di spirito ironico.

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